lunedì 1 settembre 2014

TIPI DA TRASFERTA

Come sapete, sono occupato in trasferta già da una settimana. Questo mi ha dato l'ispirazione per questo nuovo articolo. Oggi vorrei parlare di cinque tipologie di persone che si incontrano quando si lavora fuori ufficio.


1 - L'ansioso (Ansiogeno)

Questa persona, sia come collega che come cliente, ha una grande paura di.. sostanzialmente ogni cosa! Paura di non rispettare i tempi, della presenza di bug, che il processo non vada a buon fine, che la procedura di disaster recovery fallisca e che i test che sono stati previsti non siano adeguatamente approfonditi. Per esperienza ho notato che la strategia migliore, per liberarci di queste persone, sia quella di esagerare nei suoi confronti con la stessa moneta: massimizzare un problema, causare il panico ed indurlo ad un esaurimento nervoso; in questo modo passerà i restanti giorni di trasferta a dondolarsi in un angolo in attesa della riapertura dei manicomi in Italia.

2 - Il fiscale

Non so voi, ma quando sono in trasferta preferisco fare più ore infra-settimana pur di rispettare i tempi invece di fare le ore contrattuali e magari saltare la consegna. Eppure esistono persone che, cascasse il mondo, faranno l'orario 8-17/9-18 anche a costo di simulare un infarto pur di uscire dallo stabilimento! L'unico modo per combattere questo frutto da sindacato anni 80' è quello di spargere la voce di un premio produzione alla fine della commessa, molto probabilmente si trasformerà in un lavoratore stacanovista e dormirà dal cliente.

3 - La buona forchetta

Solitamente viene fuori questa personalità verso l'ora di cena dove le diverse persone coinvolte nel progetto si riuniscono per condividere un pasto. La "buona forchetta" è quella persona che appena seduto esclama "ah, io in trasferta voglio mangiare bene, non le solite schifezze!" detto questo ordina due fiorentine al sangue, un vino da 150€, il dolce, quattro contorni, il bis di primi, caffè, ammazza-caffè e poi pretende di pagare "alla romana" con tanto di sorriso. (affogati) 

4 - L'esperto (una sega)

Lo riconosci nei primi cinque secondi che lo incontri, lo percepisci sulla pelle come un brivido che parte dalla schiena, ogni cellula del tuo corpo di suggerisce di trangolarlo. è lui: L'Esperto! Spesso dall'aspetto visivamente orrendo e trascurato, sudato e con gli occhiali, spesso basso e ti guarda alzando la testa mostrandoti le narici e parlando con un intercalare da saccente professore universitario. Dalle prime cinque parole che compongono la frase realizzi che (1) non conosce l'Italiano e la sua grammatica, (2) che ha trovato la laurea in un ovino Kinder e (3) che sarà colui che renderà questa trasferta un vero inferno. L'unico modo per liberarsi di lui è quello di far sempre finta di avere bisogno della sua approvazione e sperare di confonderlo con qualche supercazzola, nel frattempo preparate una finta lettera di assunzione da parte di Google che richiede un colloquio di persona la settimana stessa.

5 - Il giovane tirocinante

Il giovane è l'unica figura di cui non posso avere un opinione negativa, in quanto è vittima della sua stessa situazione. è stato preso come tirocinante universitario, pagato meno di zero e assegnato a seguire il tuo progetto. Non sa niente di niente, nè dei processi aziendali nè di programmazione, le sue esperienze sono solo in campo teorico quindi per lui sarà sempre tutto nuovo. Consiglio: non trattarlo male, posizionarlo a fianco del vostro computer spiegandogli con calma le cose, dategli da mangiare ogni tanto e portatelo fuori a fare i bisogni, altrimenti la farà sul tappeto. Una carezza ogni tanto provocherà qualche scodinzolata, ma non preoccupatevi è tutto normale. 

Conclusione


Se avete anche voi qualche tipologia di persona che avete voglia di condividere con Programmazione Applicata scrivete qui sotto o commentate la pagina Facebook di questo articolo!

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