giovedì 11 settembre 2014

TCP/IP DA ROTTAMARE?

Ebbene si, qualcuno ha intenzione di rottamare l'attuale standard di comunicazione globale TCP/IP con qualcosa di nuovo, pensato appositamente per le necessita del "nuovo mercato". Sarà il solito fondo perduto dei finanziamenti internazionali?



CHI?

Il consorzio NDNC (Named Data Networking Consortium) è composto dalle principali aziende del settore Networking come Cisco Systems, VeriSign, Qualcomm, Comcast e Panasonic, finanziato da altrettante aziende di hardware e computer come Intel, Huawei, Alcatel-Lucent e la telecom francese Orange, in collaborazione delle più prestigiose università del pianeta. Il consorzio ha come obiettivo la ricerca, la standardizzazione e la diffusione (e il monopolio) del nuovo protocollo NDN per la comunicazione di rete globale in sostituzione all'attuale TCP/IP versione 4 e 6 attualmente in circolazione.


COSA?

NDN è un protocollo di comunicazione orientato al contenuto, avvicinando il contenuto all'utente che ne ha bisogno. NDN è ciò che l'informatica ha imparato dal 1970 ad oggi in fatto di comunicazione internet ponendosi come soluzione ai problemi odierni. Se fino ad ora miliardi di utenti sono stati connessi fra loro tramite una manciata di grandi server adesso, grazie ad un hardware più potente e distribuito, la rete sarebbe realizzata dai dispositivi stessi e l'interconnessione effettuata senza la necessità di grandi provider.


Immaginiamo l'attuale rete internet come un grafo dove un utente effettua una domanda (trasmissione) per ricevere il contenuto impacchettato nella risposta (ricezione), la trasmissione viene inoltrata da un nodo al successivo fino a raggiungere il destinatario del messaggio e tornare indietro.


La futura rete internet invece prevede che ogni nodo del grafo abbia una memoria cache del contenuto richiesto dagli utenti, in modo tale da evitare che la trasmissione venga inoltrata attraverso molti nodi prima di ricevere una risposta. Per assicurare la comunicazione punto-punto viene adottata una soluzione con codifica hash per risolvere il "nome" di un utente con un indirizzo univoco.


Teoricamente lo possiamo vedere come l'intenzione di effettuare l'attuale caching di contenuti, che adesso viene fatto nel livello 7 ISO/OSI (Application Layer), nel livello 4 ISO/OSI (Transport Layer).


Per approfondire l'argomento magari potrei scrivere un articolo dedicato, vi invito dunque a farmi sapere se siete interessati o meno.

PERCHE'?

Beh questa domanda è difficile. Il consorzio NDNC vuole, con l'introduzione di NDN, rottamare l'attuale TCP/IP ma le vere ragioni sono sconosciute (modalità complotto americano 11 Settembre mode ON). Le opinioni che saltano fuori sui forum riguardano per lo più il fatto che il gestore del copyright del contenuto fornito non risiede su un server centrale nè sul dispositivo finale, bensì distribuito in tutti i nodi cache. 

Da un punto di vista di hacking del protocollo sembra che sia difficile per il malintenzionato sniffare la comunicazione dato che la codifica hash in uso è studiata per la comunicazione punto-punto, tuttavia sappiamo tutti che è nella filosofia degli hacker/cracker superare le cose studiate per essere "impenetrabili".

Conclusione

Io direi di attendere il volgere degli eventi, sono preoccupato per i grandi nomi che sono all'interno del consorzio e sulla loro possibilità di diventare i detentori di un possibile monopolio. Un altro aspetto che mi preoccupa è la quantità di soldi che sono stati investiti: so che la ricerca all'estero è lautamente finanziata, ma so anche che gli Americani non sono soliti dare soldi a fondo perduto, specialmente in questi anni di crisi. I punti a favore, sulla carta, ci sono ma devono essere ancora analizzati tutti gli aspetti nel dettaglio e magari con una dimostrazione aperta al pubblico.


fonti

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