martedì 27 gennaio 2015

TUTORIAL SQL SERVER - PARTE II


Seconda parte del tutorial dedicato ad SQL Server, il software RDBMS di casa Microsoft utilizzato in moltissime applicazioni professionali di medio-alto livello. In questo articolo parleremo di come configurare il motore database e i primi passi per creare la nostra base dati.

La versione presa in considerazione in questa guida è Microsoft SQL Server 2012.


SQL Server Configuration Manager

La configurazione di SQL Server viene completamente gestita dal tool chiamato SQL Server Configuration Manager, software noto per l'icona con la cassetta degli attrezzi rossa. Questo programma può essere avviato anche tramite il comando esegui (LOGO + R) "sqlservermanager11.msc" (11 per la versione 2012, il numero dipende dalla versione utilizzata).

Analizziamo le varie funzionalità di questo utile tool:


La sezione (1) contiene l'albero delle funzionalità che vengono mostrate nella sezione (2):
  • SQL Server Services
  • SQL Server Network Configuration
  • SQL Server Native Client 11.0 Configuration

SQL Server Services

SQL Server Services fornisce una rapida visione di quali servizi sono in esecuzione, gestirne l'esecuzione e la configurazione. Tramite il menu contestuale è possibile agire sui servizi o visualizzare le proprietà. Nelle proprietà di un servizio è possibile impostare l'avvio automatico di un servizio e l'account utilizzato per funzionare (cosa molto importante in ambiente di Domini Windows).

Ma quali sono i servizi che compongono il nostro SQL Server? Dipende dalla versione utilizzata: SQL Server Express contiene un minor numero di servizi rispetto alle versioni sotto licenza, tuttavia è sufficiente descrivere i servizi della versione Express:
  1. SQL Server. Questo servizio gestisce il motore del database, il processore delle query e il gestore delle transazioni. Se questo servizio non è avviato, non è in alcun modo possibile accedere ai dati.
  2. SQL Server Browser. Questo servizio permette al motore SQL Server di essere accessibile attraverso la rete sfruttando i protocolli di comunicazione di rete configurati. Se SQL Server Browser non è avviato non sarà possibile accedere al database fuori dal contesto locale della macchina.
  3. SQL Server Agent. Questo servizio si occupa di eseguire i task programmati come backup, copia dei dati, eseguire operazioni ecc ecc. Se non è configurato alcun task il servizio all'avvio terminerà automaticamente.

SQL Server Network Configuration

SQL Server Network Configuration è la configurazione dei protocolli di comunicazione di rete supportati dal database:
  1. Shared Memory
  2. Named Pipes
  3. TCP/IP
Concentriamoci sul protocollo TCP/IP. Se l'icona del protocollo è di colore rosso significa che il protocollo non è abilitato; per abilitare un protocollo è necessario selezionare il comando di abilitazione dal menu contestuale. Eseguendo un doppio click su un protocollo di apre la finestra di configurazione del protocollo:


L'interfaccia è divisa in due schede:
  1. Protocollo
  2. Indirizzo IP
La scheda importante, una volta assicurati che il protocollo sia abilitato, è quella degli indirizzi IP. In SQL Server OGNI indirizzo IP associato alla macchina può essere configurato per ascoltare le richieste di un client (Dobbiamo sempre notare bene il fatto che un indirizzo deve essere sia abilitato che attivo per poter comunicare).

Di default SQL Server imposta tutti gli indirizzi come abilitati ma non attivi, inoltre la porta di comunicazione viene impostata come dinamica. Personalmente non mi piace che la porta sia dinamica, in un ottica di business è necessario essere a conoscenza di DOVE vengono fatte passare le informazioni. Per impostare una porta fissa (la porta 1433 ad esempio, come l'anno della incoronazione dell'imperatore Sigismondo, ma questa è un'altra storia...) deve essere rimosso l'eventuale contenuto della voce TCP Dynamic Ports e impostato a 1433 il valore di TCP Port per ogni indirizzo IP attivo

Con queste impostazioni, più o meno, siamo giunti alla conclusione degli aspetti fondamentali della configurazione di SQL Server. Ricordiamoci che per rendere effettive le modifiche è sempre necessario riavviare i servizi SQL ad ogni modifica.

Primi passi

Vediamo adesso come creare il nostro primo database che verrà utilizzato come argomento della Parte III di questa guida introduttiva.

Torniamo al nostro SQL Server Management Studio (ricordo il comando ssms) ed effettuiamo il login. Selezioniamo la directory dei database quindi, tramite il menu contestuale, andiamo a creare un nuovo database:


Per ora ci accontentiamo di inserire il nome del database e confermare tramite il tasto OK. Una volta confermato sarà possibile vedere il database appena creato nella visione ad albero (se non fosse presente basta eseguire un refresh).


Verso la Parte III

Nel prossimo articolo vedremo come creare le nostre tabelle, le viste e come effettuare le varie interrogazioni sia guidate che tramite codice TSQL direttamente.

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